La sospensione delle attività scolastiche in presenza, fin dall’inizio, ha fatto emergere la centralità della relazione alunno insegnante. Il desiderio di rispondere al bisogno dei nostri alunni di stare in relazione con i loro insegnanti e sentirsi, ogni giorno, convocati ad un compito, unitamente alla consapevolezza che a nuovi strumenti corrispondono nuovi metodi, ha intensificato il lavoro dei docenti alla ricerca di strade nuove e più adeguate per far scuola a distanza.
L’urgenza di non lasciare nessuno indietro, di non assecondare la tentazione dei nostri giovani alla rassegnazione, per trovare conforto nel sentirsi vittime di un tempo sfortunato, ci ha imposto di intensificare il rapporto tra scuola e famiglia.
Dentro a tanti e repentini cambiamenti, abbiamo deciso di procedere con molta agilità, monitorando costantemente tempi e modi della nostra proposta, ponendo attenzione a non perdere l’essenziale.
La derivazione della parola “essenziale” sgombra il campo da un’idea minimalista: essenziale è ciò che non può mancare perché qualsiasi cosa sussista.
Per ogni disciplina abbiamo ricercato ciò che è “essenziale”, cioè imprescindibile che i nostri studenti conoscano e le modalità per insegnarlo in un contesto diverso. In questo lavoro di ricerca di forme nuove abbiamo tenuto lo sguardo rivolto allo scopo. La forma può cambiare, può evolversi, se lo scopo è ben definito.
Ancora una volta, la progettazione e la preparazione delle lezioni, così come la definizione dei contenuti essenziali da svolgere in tempi di didattica on line, il bilanciamento del tempo delle lezioni sincrone e asincrone, la quantità di lavoro da inviare agli studenti è oggetto di valutazione continua da parte del Collegio Docenti affinché l’offerta sia ragionevole e tenga conto dei bisogni dei ragazzi.