Fare scuola al tempo del coronavirus

Fare scuola al tempo del coronavirus

 

In queste giornate di  chiusura forzata e inaspettata delle scuole abbiamo cercato di riempire il tempo e scacciare ansia e delusione per il mancato viaggio a Roma con qualche messaggio, qualche foto.

In questi giorni però abbiamo capito che la scuola è parte essenziale delle vita di grandi e piccoli e imparare e stare insieme è importante per crescere e per continuare ad avere speranza, anche in circostanze così “strane”.

Così coordinatrici e insegnanti dell’Istituto Tirinnanzi, hanno pensato che occorreva immaginare un modo nuovo per accettare la sfida imposta dalla realtà, cercando di fare quello che sanno fare meglio: insegnare e accompagnare gli alunni nel loro scoprire ciò che li circonda.

Lo hanno fatto in modi inusuali, a volte lontani dalla loro indole e dalle loro abitudini didattiche, ma sempre con passione e impegno, facendosi aiutare da chi era più bravo, e con tanta, tanta creatività.

Sono venute fuori cose incredibili, belle, pienamente volute e mai scontate.

Gli alunni hanno ricevuto i messaggi e i compiti, che attendevano con trepidazione.

I genitori hanno avuto l’occasione di vedere come si fa scuola.

E a scuola sono iniziati ad arrivare messaggi, email, foto, video che raccontano di quel bene che la scuola riesce a portare nelle famiglie anche se è chiusa.

Le condividiamo qui e continueremo a farlo, se vorrete condividere con noi il vostro pensiero.


Ciao maestra Marta,
in questi giorni mi manca la mia classe e mi sto annoiando tanto.
Un po’ voglio fare dei lavori e un po’ mi piace stare a casa. Per questo sono indeciso.
I compiti che mi mandi sono facilissimi e li svolgo in pochi minuti. Di solito li faccio coi nonni e alcune volte con la mamma.
Sono sempre contento quando mi mandi i messaggi e mi piacciono i vocali di Paola. E’ gentile!
Voglio rivedere tanto i miei compagni e mi manca fare ginnastica e arte. E quando gioco con gli amici.
Tra pochi giorni andiamo a sciare.
Ciao, mi manca un po’ la scuola.
Giacomo

Buonasera, sono il papà di —–

so che in tutto il valzer di notizie e contro-notizie (e chissà quante altre riflessioni starete ricevendo oltre la mia), la mia missiva potrà sembrare strana, ma mi sono sentito in cuore di condividere con voi un pensiero. Un pensiero che nasce dall’affetto e dalla gratitudine per il lavoro che tutti i giorni fate per i nostri bambini, con passione, dedizione, tanta professionalità e conoscendo i valori fondanti del vostro lavoro.

Leggendo la vostra comunicazione riguardante la settimana di chiusura forzata mi sono soffermato sulla frase in cui si evidenzia come siamo tutti più confusi ed incerti … e da qui prendo spunto per la mia riflessione, che come abitudine ormai mia e della mia famiglia, cerca di basarsi su quanto di più certo invece possiamo avere: la Parola del nostro Signore Gesù.

Gesù, nel vangelo di Luca (Cap 21, vs 28) ci dice: “Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra liberazione si avvicina”. In questo contesto Gesù sta parlando degli ultimi tempi in cui succederanno cataclismi, guerre, pestilenze e carestie che causeranno angoscia e smarrimento negli uomini (e non credo che il Coronavirus si avvicini neppure lontanamente a quello che dovrà accadere …) e Gesù, nella Sua infinita misericordia ed amore, incita i suoi discepoli a guardare in alto, verso di Lui, perché quei segni saranno semplicemente una indicazione che la redenzione da lui promessa è alle porte.

Con questo nel cuore non possiamo che essere certi e tranquilli, sapendo che Gesù, l’Emmanuele (Dio con noi), Colui che ha promesso che non ci avrebbe lasciato né abbandonato, Colui che ha dato la Sua vita per noi e ci ha dato il Consolatore, lo Spirito Santo, non ci lascia soli e confusi, ma ci promette un futuro glorioso insieme a Lui, oltre che alla Sua presenza ed aiuto in questa vita terrena.

Noi in quanto famiglia preghiamo che l’effetto di questo virus e la relativa angoscia che sta attanagliando tante persone se ne vadano velocemente come sono arrivati e che voi possiate presto ricominciare a fare il vostro mestiere che così bene state portando avanti.

Vi lascio con un versetto che è sia consolazione che incoraggiamento:

“Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo”. Vangelo secondo Giovanni 16:33

Coraggio, anche noi siamo con voi.


Cara Paola, come stai?

Io dopo l’operazione al mio orecchio finalmente sto meglio.  È stato molto doloroso ma settimana scorsa ho visto le mie amiche e mi sono molto divertita. Spero di tornare presto a scuola e che tutti guariscano da questo virus antipatico.

Ogni tanto vado a trovare i miei nonni e giochiamo insieme e alcune volte vado con mia mamma in giardino a controllare le nuove foglioline delle rose. Faccio sempre tutti i compiti che mi consegna la Mariella e li faccio molto volentieri. Se c’è il sole tra qualche giorno voglio  andare al parco di Legnano per dare da mangiare agli scoiattoli e alle paperelle. Speriamo di rivederci lunedì.

A presto 


Carissima Paola,

non sono un’alunna, ma desideravo ringraziare Lei e tutte le insegnanti e il personale tutto per il prezioso lavoro che state facendo in questi giorni.

I bambini  e C, ma anche io ci sentiamo che ci siete vicini, che non siete in pausa da noi e che il lavoro che proponete ai nostri figli (non sprecate il vostro tempo!!!!) vale anche per noi genitori. I video di inglese, la spiegazione del quadro e il canto di Sara oltre al suo richiamo all’inizio della quaresima con l’invito alla preghiera sono stupendi.

Anche nelle chat di classe di M e R tutti avvertiamo e riconosciamo questa compagnia di tutti voi della scuola per i nostri figli e per tutti noi.

Grazie ancora!

Un caro saluto.


Siete un aiuto incredibile.
La domanda più frequente prima di dormire è: “domani si torna a scuola?”


Buongiorno Manuela.

Grazie mille per i suggerimenti. Le posso assicurare che a casa nostra non ci annoiamo assolutamente, stiamo pensando anche di acquistare un pesce rosso come spettatore per i vari spettacoli!!!

Ieri sera G e L hanno “celebrato una (santa) messa” nella loro camera per scongiurare il pericolo del Coronavirus! E’ stato stato divertente ascoltare, di nascosto dietro la porta, quello che dicevano e facevano; hanno utilizzato un biscotto rotondo (marca Digestive) come ostia e il contenitore dell’olio e aceto come ampolline. Avrebbero voluto accendere anche l’incenso ma non glielo abbiamo permesso. Hanno fatto anche esercizi di lettura leggendo i brani del Vangelo e musica intonando canti liturgici. Per motivi di “privacy” 😄 (G su questo è mooooolto attento), non abbiamo potuto riprendere quello che facevano…. sarebbe stato troppo bello!

Ringrazio lei, la Direttrice, le maestre e tutto il personale della scuola per quello che state facendo in questi giorni e per l’attenzione che avete nei confronti dei nostri ragazzi.

Nella speranza di potervi rivedere al più presto, vi ricordiamo e vi salutiamo affettuosamente!


Cara Paola, 

L., io e mio marito N. vogliamo esprimere il nostro più vivo ringraziamento a Lei, a tutto il corpo docente e più in generale a tutti coloro che lavorano per rendere così speciale l’Istituto Tirinnanzi.

In questa situazione surreale i bambini sono tra quelli che ne fanno più le spese.

Per me e mio marito quasi nulla è cambiato: ogni giorno ci aspetta la solita routine dell’ufficio e delle faccende annesse e connesse alla vita domestica, per L. invece è stato uno tzunami.

Per lei infatti e così come per ogni ragazzino, checché ne dicano, la nostalgia della scuola è enorme: il poter apprendere cose nuove è fatto essenziale e stimolante e lo stare con i coetanei è la necessaria ricarica quotidiana.

Come accade sin dai tempi della scuola dell’infanzia la sera quando vado a prenderla dai nonni per riportarla a casa appena sale in auto mi dice: “giro lungo !” che sta a significare andiamo a salutare la scuola !

Anche lunedì 2 marzo il nostro consueto appuntamento non è mancato e arrivate abbiamo visto luci accese e Lei Paola che sfrecciava per i corridoi. Il volto di L. si è illuminato: un segno di normalità in questo grande caos, finalmente, avrebbe voluto suonare il campanello e chiedere se poteva entrare per condividere quello che stava succedendo.

Una volta rientrate abbiamo trovato la sorpresa del materiale caricato sulla nuova piattaforma digitale e le Vostre voci che l’hanno riempita di gioia: sul volto aveva stampato un sorriso grande come una casa!

Grazie di cuore per come Vi siete attivati in tempo zero ad organizzare uno strumento efficace ed intuitivo che permetta ai nostri figli di sentirsi un po’ a scuola, ma soprattutto grazie per il Vostro profondo, infinito e costante impegno con cui ogni giorno e soprattutto in questo “strano” momento, siete accanto ai nostri ragazzi, non fate venire meno le certezze di cui hanno necessità, li sostenere, incoraggiate, motivate e siete di esempio nell’affrontare la quotidianità nelle sue svariate forme.

Con profonda gratitudine. 


Buon giorno Paola,

sono M., sorella di A. e vostra ex alunna, ormai tanto cresciuta.

In questi giorni lontani dai banchi di scuola, ho seguito A. nello svolgimento dei compiti, che la maestra Luisella assegnava attraverso la nuova piattaforma. Chiaramente, non ho potuto evitare di guardare con A. anche tutti i video dei tuoi saluti ogni mattina.

Anche io ho ascoltato le tue parole, anche io ho pregato insieme a te e ad A. come tu hai richiesto e anche io mi sono fatta tanta forza ascoltandoti.

In queste settimane, oltretutto, ho iniziato un piccolo lavoretto come aiuto in una gioielleria situata all’interno di un centro commerciale, per non restare a casa a fare niente e per aiutare i miei genitori.

Non è facile lavorare in questa situazione ed io essendo alla mia prima esperienza mi sono sentita scoraggiata e impaurita.

Al mattino però, prima di andare al lavoro, ascoltavo le tue parole e pregavo. Mi hanno dato tanta forza, mi sono sentita meno sola.

Poi oggi ci hai sorpresi con il video in cui ti sei mostrata davanti all’entrata di scuola, quell’ingresso che a me è rimasto nel cuore e che ha scaturito in me una fortissima emozione.

Ascoltandoti mi sono sentita come quella bambina che alla scuola elementare ti ascoltava il lunedì mattina in aula magna, ho sentito quel legame che ancora dopo anni mi tiene stretta a voi, alle tue parole.

Anche in questa situazione e nonostante io sia ormai cresciuta, sentendoti parlare mi sono sentita rassicurata e fiduciosa che, pregando lo Spirito Santo, tutti possiamo capire che cosa questo momento delle nostre vite ha da insegnarci.

Un caloroso saluto.


Da L. Per SARA

Cara Sara, come stai?

Grazie di aver risposto e di esserti interessata al mio messaggio.

La frase “Ogni giorno mi metto al lavoro per prepararvi del materiale su cui lavorare” che hai scritto nella tua mail è molto bella: quest’insieme di parole rivela un aspetto molto bello di quello che tu fai ogni mattina. Essendo maestra, devi darci del lavoro da eseguire altrimenti noi non comprendiamo e non impariamo delle nozioni o degli avvenimenti storici, non possiamo sapere tutto, ecco perché esistono le scuole.

Noi ragazzi ed insegnanti ci rechiamo a scuola per imparare e per insegnare; la scuola, grande o piccola che sia, è come una seconda casa, dove ci viene chiesto di buttarci e affrontare al meglio gli avvenimenti.

La chiusura della scuola ha provocato in me una tristezza perché il modo con cuoi occupavo il tempo ha smesso di esistere, le gioie e le tristezze che ho conosciuto lì dentro non le vivo più ogni giorno e mi manca svolgere i lavori che mi vengono assegnati.

La scuola e la classe non sono solo edifici o stanze perché sono molto più importanti le persone che le riempiono: ci sono delle persone adulte che supervisionano le giornate come la preside, le insegnanti, i rappresentanti di classe, le segretarie e tutte le altre persone che lavorano per far funzionare l’Istituto e poi gli studenti, i bambini ed i ragazzi. Ognuno, grandi o piccoli che siano, trasmette le proprie esperienze agli altri in modo che tutti possano imparare qualcosa.

Sara grazie per esserti messa all’opera per tenerci in contatto, per sapere come va la nostra vacanza forzata e mi fa piacere che tieni molto ai tuoi alunni. Pur essendo a scuola, la nostra seconda casa, ci fai sentire in famiglia, e da buona persona che vuole far crescere qualcosa in noi ci chiedi se va tutto bene, perciò io ti rispondo dicendoti: “di nuove difficoltà per adesso non ci sono e va tutto bene”.

Procedi felice il tuo cammino e questo stacco dalle attività!!!

Con gioia L.


Carissima Paola,

come sta?
Questa mattina, dopo aver recitato la preghiera, G. e G. si sono messe subito all’opera.
L’idea della piattaforma è stata GENIALE, un modo meraviglioso per far capire hai nostri bambini che la loro scuola C’E’ SEMPRE anche in un momento difficile come questo.
Il Suo lavoro e quello delle insegnanti è a dir poco strepitoso, e conferma la nostra certezza di aver fatto “la scelta per la vita delle nostre figlie”! GRAZIE, GRAZIE , GRAZIE INFINITE!!!
Il Suo video di venerdì è stato fantastico, vedere la loro scuola è stato per loro un momento di riflessione…quanto sono FORTUNATE!
Mia nipote, che purtroppo non frequenta l’Istituto Tirinnanzi, ha detto alle mie figlie: “come siete fortunate, le mie maestre non mi hanno mai fatto delle sorprese, e la nostra preside non ci ha promesso che quando la scuola riaprirà farà una festa MEMORABILE! Ci hanno solo mandato i compiti sul registro elettronico!” .
Che dire Paola, le parole di una bambina di 9 anni parlano da sole.
Siamo consapevoli di quanto sia difficile per Voi riorganizzare il lavoro da casa, senza poter accedere agli strumenti che si trovano all’interno della scuola, e per questo ve ne saremo sempre grati!

Con la speranza nel cuore, preghiamo Gesù perché possa aiutare tutti noi a sconfiggere questo tsunami che ci ha travolto.

Un caloroso saluto,

SG


Buongiorno Paola. Questa mattina, quando ha detto che si entrava nella 3 settimana senza scuola, mi sono fermata, pietrificata. Sembra di essere in emergenza da una vita intera. Queste settimane sono state così intense da sembrare mesi. Ci siamo dovuti “riprogrammare”. Dopo un primo momento di sconforto però, ho riflettuto su quanto tutte le persone che ho accanto di stiano prodigando, in queste settimane ho visto emergere risorse che forse nessuno di noi sapeva di possedere. E allora credo che sia doveroso ringraziare lei, che ogni giorno “ci mette la faccia”, lei che è diventata il nostro punto fermo ogni mattina, lei che ci carica di energia positiva con i suoi messaggi. Lei che si occupa dei suoi studenti con così tanta attenzione e amore, con tanta fermezza e decisione. Grazie. Purtroppo possiamo fare poco, però non faremo mai mancare le nostre preghiere. A presto


Buongiorno
Desidero ringraziarvi per la professionalità con cui state portando avanti, seppur in condizioni difficili, l’offerta didattica per i nostri figli e vi ringrazio anche per il supporto emotivo e la vicinanza che offrite in primis a loro, ma a latere anche a noi genitori.
La vostra presenza costante giornaliera offre ai ragazzi l’opportunità di vivere una nuova normalità che li tranquillizza e li impegna molto positivamente
Desidero condividere con voi le parole di Papa Francesco, che aprono le porte non solo alla speranza ma anche ad un nuovo modo di interpretare, in maniera positiva, la terribile situazione che stiamo vivendo.
Buona giornata

SD


Buongiorno,
Vi ringrazio per le belle parole che di tanto in tanto ci inviate.
Volevo condividere con voi questa bellissima riflessione dello psicologo Morelli, che forse già conoscete.
Un caro saluto,
RM

“Credo che il cosmo abbia il suo modo di riequilibrare le cose e le sue leggi, quando queste vengono stravolte.
Il momento che stiamo vivendo, pieno di anomalie e paradossi, fa pensare…
In una fase in cui il cambiamento climatico causato dai disastri ambientali è arrivato a livelli preoccupanti, la Cina in primis e tanti paesi a seguire, sono costretti al blocco; l’economia collassa, ma l’inquinamento scende in maniera considerevole. L’aria migliora; si usa la mascherina, ma si respira…
In un momento storico in cui certe ideologie e politiche discriminatorie, con forti richiami ad un passato meschino, si stanno riattivando in tutto il mondo, arriva un virus che ci fa sperimentare che, in un attimo, possiamo diventare i discriminati, i segregati, quelli bloccati alla frontiera, quelli che portano le malattie. Anche se non ne abbiamo colpa. Anche se siamo bianchi, occidentali e viaggiamo in business class.
In una società fondata sulla produttività e sul consumo, in cui tutti corriamo 14 ore al giorno dietro a non si sa bene cosa, senza sabati né domeniche, senza più rossi del calendario, da un momento all’altro, arriva lo stop.
Fermi, a casa, giorni e giorni. A fare i conti con un tempo di cui abbiamo perso il valore, se non è misurabile in compenso, in denaro.
Sappiamo ancora cosa farcene?
In una fase in cui la crescita dei propri figli è, per forza di cose, delegata spesso a figure ed istituzioni altre, il virus chiude le scuole e costringe a trovare soluzioni alternative, a rimettere insieme mamme e papà con i propri bimbi. Ci costringe a rifare famiglia.
In una dimensione in cui le relazioni, la comunicazione, la socialità sono giocate prevalentemente nel “non-spazio” del virtuale, del social network, dandoci l’illusione della vicinanza, il virus ci toglie quella vera di vicinanza, quella reale: che nessuno si tocchi, niente baci, niente abbracci, a distanza, nel freddo del non-contatto.
Quanto abbiamo dato per scontato questi gesti ed il loro significato?
In una fase sociale in cui pensare al proprio orto è diventata la regola, il virus ci manda un messaggio chiaro: l’unico modo per uscirne è la reciprocità, il senso di appartenenza, la comunità, il sentire di essere parte di qualcosa di più grande di cui prendersi cura e che si può prendere cura di noi. La responsabilità condivisa, il sentire che dalle tue azioni dipendono le sorti non solo tue, ma di tutti quelli che ti circondano. E che tu dipendi da loro.
Allora, se smettiamo di fare la caccia alle streghe, di domandarci di chi è la colpa o perché è accaduto tutto questo, ma ci domandiamo cosa possiamo imparare da questo, credo che abbiamo tutti molto su cui riflettere ed impegnarci.
Perché col cosmo e le sue leggi, evidentemente, siamo in debito spinto.
Ce lo sta spiegando il virus, a caro prezzo.”
(Cit. F. MORELLI)


Buongiorno Paola, sono la mamma di S., studente del liceo, al terzo anno. Da qualche giorno volevo scrivere per ringraziare tutti voi per il grande lavoro, l’attenzione e l’impegno con i quali state seguendo e aiutando i nostri figli in questa situazione così particolare e difficile. Dopo la mail di ieri con la quale ci indicate la recita della novena non ho più avuto scuse e quindi vi scrivo e vi mando un grazie immenso. Non solo per i nostri figli, ma anche per noi genitori siete una compagnia e un sostegno. Un esempio di vita e di capacità di affrontare tutte le circostanze. Anche questa, così unica. Ho per tutti voi, responsabili e docenti una immensa gratitudine e grazie a voi sto imparando a vivere meglio ciò che ho da vivere.
Le chiedo di fare arrivare questa mia gratitudine a tutti i docenti del liceo e alla Prof. Cantoni.
Grazie ancora.
I.B.


Buongiorno carissima Signora Balducci, sono S., mamma di M. Le scrivo questa mail, ma non so cosa ne verrà fuori, “troppo” è successo in questi ultimi giorni, settimane, un “troppo” che sembra davvero ci stia togliendo parti della nostra vita, della nostra splendida e gioiosa routine che molti di noi, me compresa ovviamente, spesso non si sono fermati ad apprezzare pienamente, non Le nascondo che mi sento molto sciocca.
Non Le nascondo, anche, che sto scrivendo questa mail con un magone immenso: questa mattina, ho acceso il telefono, ho guardato le notizie, le mail…. ho aperto Facebook… che ogni giorno ci segnala dei nostri ricordi ed oggi, puntuale e freddo, ha fatto partire un video postato dalla pagina del nostro Istituto un anno fa esatto: questo video inizia con i bimbi dell’odierna terza A, che, sorridenti, gioiosi e splendidi, danzano e si rincorrono per il corridoio della scuola sulle note del Carnevale degli Animali.
I ricciolini di Cecilia, la grazia di Anita, l’esuberanza di Francesco, la simpatia di Leo e Riccardo, la dolcezza di Anita T., il sorriso della mia M….sullo sfondo un bellissimo cartellone disegnato con alberi colorati… un vero e doloroso pugno nello stomaco sferrato a freddo.
Mi sono nate tante domande da quei pochi secondi di video, una via l’altra; il Signore ci sta mettendo davanti ad una dura prova, ad un immenso punto di domanda che ci fa sentire persi ogni tanto, dobbiamo davvero affidarci a Lui, alla Sua Mamma, chiedere conforto, pregare … stare vicini…
Ho scritto che ci sentiamo persi “ogni tanto” perché il Suo lavoro e quello di tutti i docenti della nostra scuola ci aiuta, non so se si immagina quanto, a ritrovare un po’ di quel “pezzetto di routine quotidiana” che ci riporta indietro di qualche settimana, che ci fa vivere normalmente, che ci fa respirare per i nostri figli quello che per loro è giusto, è sacrosanto: una vita serena nelle piccole-grandi cose, nei piccoli-grandi gesti con le persone fondamentali.
Voi tutti siete fondamentali per loro, non avete mai negato la Vostra costante presenza, il Vostro costante aiuto ed avete mostrato, una volta in più ed in maniera straordinaria, quanto immenso e vero amore provate verso i Vostri bambini e ragazzi.
Non voglio adulare nessuno con le mie parole, mi creda, sono convinta non sia nelle mie caratteristiche, ma quello che avete messo in piedi da subito è tanto straordinario quanto importante, egoisticamente anche per noi genitori! Si fermi a pensare quanto, per una mamma, un papà od un nonno sia meraviglioso, in questo periodo, vedere nascere un sorriso spontaneo in più sul volto del proprio figlio davanti ad uno schermo sul quale appare il viso “della Paola”, “della Roby”, “della Ema e delle sue facce” (non guardiamo la grammatica a questo giro 😅), video ascoltati sempre con attenzione e religioso silenzio.
Non trova sia una grande magia? Non mi viene termine più intelligente in questo momento, me ne scuso. Bè, sarà il periodo che ci sta provando psicologicamente, oltre che fisicamente, ma io mi emoziono fino a dover nascondere, a volte male, qualche lacrimuccia di commozione. Quello sguardo di Matilde, tra il timido, il felice e l’attento non ha eguali, ma sono sicura che Lei, quello sguardo, lo conosce benissimo.
Avrà ricevuto moltissime mail, più profonde e meglio scritte della mia, che è un susseguirsi di pensieri “a random” probabilmente slegati tra loro, ma spero che Le possa arrivare l’immensa gratitudine e stima che proviamo verso tutti Voi; non è possibile, per me, immaginare il lavoro e gli sforzi che state facendo per essere perfetti in ogni classe, per essere presenti ogni giorno per tutti, sempre fedeli al credo della scuola.
Ricevere le mail, dopo mezzanotte, della nostra “Roby” con la correzione dei compiti giornalieri, sempre dolce, sempre pronta alla battuta e sempre disponibile, apre il cuore anche se dispiace realmente saperla al pc a quelle ore a lavorare: maestra sì, ma anche mamma e moglie. Quanto amore, serietà e cura avete nei nostri confronti? Non l’ho mai dubitato minimamente, sia chiaro, ma oggi lo comprendo, nel profondo, ancora di più. Da oggi, con immenso ritardo, reciteremo una preghiera anche per Voi, perché la Madonna Vi aiuti sempre, “Vi protegga sotto il Suo manto” … questa frase che sentiamo spesso nei Suoi video ed audio mi è molto cara, me l’ha ripetuta tante volte la mia mamma quando ero piccola e ragazza, è una frase di una delicatezza e purezza immensa.
Termino questa parte di mail ribadendo il nostro più sincero “grazie”, siete presenza costante per tutti noi. ❤️