Gli studenti del liceo incontrano don Francesco Braschi

Gli studenti del liceo incontrano don Francesco Braschi

Il racconto di un docente: il segreto per vivere pienamente: studiare.

Inside-the-Mind-of-Leonardo-ep-1-Photo-21_OP1Da mesi eravamo in attesa dell’incontro con don Francesco Braschi, ospite del liceo Tirinnanzi sabato 26 settembre. L’evento era stato preparato fin dal mese di giugno attraverso un gran lavoro di squadra da parte dei docenti e della Coordinatrice didattica, che desideravano proporre a tutti gli studenti un momento significativo, per dare avvio all’anno scolastico con un’ipotesi di lavoro chiara: incontrare un testimone che raccontasse la sua esperienza di studio. Personalmente avevo una grande aspettativa, data la vasta preparazione culturale del personaggio invitato, da me stimato in particolare per gli studi di patristica greca e latina, ma anche per conoscenza diretta.

Ero pronto a una lectio magistralis ben costruita, dotta, ricca di citazioni… Invece sono stato spiazzato dal racconto umile e profondamente umano di una vita normalissima. La sorpresa già dalle prime parole: «Non sono una grande personalità», ha affermato il relatore senza falsa modestia, «anzi ho sempre paura di essere valutato più di quel che sono». La prima impressione, quindi, non è stata quella di essere di fronte a un genio inarrivabile, di quelli che più parlano e più si percepisce una distanza ad ogni secondo che passa.

Altri segnali confermano questa sensazione. Il primo “documento” offerto al pubblico come spunto di riflessione è stato un cartone animato russo, in cui i protagonisti sono una bambina scatenata e intelligente, Masha, e un orso paziente e premuroso… “Che cosa si potrà ricavare da una storiella per bambini?”, avranno pensato i più, ma Braschi, di nuovo sorprendente, ha aiutato tutti ad andare in profondità: «Questo episodio ci insegna che più studi e più scopri la grandezza di tutto quello che ti è posto davanti, non solo di te stesso». Ecco emergere la sua posizione sul tema della mattinata: studiare e vivere sono la stessa cosa. Ciò non significa che bisogna sempre stare sui libri, ma che studiare è il segreto per vivere pienamente, senza annoiarsi, perché permette di vivere comprendendo gli altri e ciò che accade senza pretendere di diventare esperti di ogni cosa. In sintesi, secondo Braschi «lo studio ti fa diventare ricco molto di più di quello che saresti».

Ulteriore testimonianza di un atteggiamento attento e disponibile ad imparare sempre è stata la sua posizione di fronte agli studenti. Prima, quasi a conclusione della prima parte del suo intervento, Braschi ha risposto alla simpatica ma non banale domanda di uno studente di quarta – perché una barba così lunga? – in modo tutt’altro che superficiale, anzi prendendo molto sul serio la questione: attraverso la storia della sua barba, particolare che in effetti potrebbe sembrare secondario, ha voluto far capire che nella vita ogni dettaglio non è mai sprecato, anzi tutto prima o poi viene recuperato, anche se all’inizio non ne comprendiamo il perché.

Dopo un coffee break di alta qualità preparato dalle classi terze, sono intervenuti tre ex alunni del Liceo Tirinnanzi, che proprio nell’anno scolastico appena concluso hanno ottenuto il massimo dei voti alla maturità. L’ospite barbuto non si è sottratto alla provocazione ed è rimasto al tavolo dei relatori. Alla fine si è detto stupito, anzi grato di aver ascoltato tre racconti così interessanti sull’esperienza del liceo: «Io ritengo di aver fatto un bel liceo, ma non c’era una possibilità così bella.»

In effetti l’aspetto più stupefacente del dialogo tra gli ex alunni e Braschi è stato accorgersi che davvero ciò che conta non è il voto, ma il cammino umano che ognuno fa per arrivare alla fine di un percorso come quello liceale. Ciò tiene conto di molti aspetti, non solo del profitto scolastico. Un esempio è imparare ad affrontare la fatica: «Ma il problema è davvero la fatica? – incalza – No! Non lasciatevi impaurire! Se io temo la fatica è perché manca il motivo».

In conclusione, pare che don Francesco Braschi risponda affermativamente alla domanda posta come titolo dell’incontro. È davvero possibile studiare e contemporaneamente vivere, ma ad una condizione: essere convinti che «la vita ha in serbo qualcosa di bello per me», perciò ha esortato tutti a vivere «curiosi di vedere cosa mi riserva quest’anno».

Un augurio che fa guardare l’orizzonte a studenti e professori.

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