
28 Lug Prosegue l’avventura…
Prosegue l’avventura dei sei studenti del liceo scientifico Tirinnanzi, che si sono recati in Australia per frequentare un trimestre presso la MacKillop School di Werribee, nello stato di Victoria.
I ragazzi hanno appena iniziato la terza settimana di lezioni e si sono già perfettamente ambientati in questa nuova realtà.
La scuola, intitolata a Mary MacKillop, la prima santa australiana, canonizzata nel 2010 da Benedetto XVI, conta più di 1500 studenti ed è organizzata attorno ad un campus veramente grande: nei primi tempi è stata davvero dura non perdersi!
Il sistema d’istruzione è molto diverso da quello italiano: non esiste una divisione in scuole elementari, medie e superiori, ma una numerazione in anni che va da 1 a 12 (si finisce dunque un anno prima rispetto all’Italia). A partire dal decimo anno, gli studenti sono chiamati a scegliere il loro curriculum in modo assolutamente libero. Ci sono solo due vincoli: l’inglese e la religione (si tratta infatti di una scuola cattolica). Al di fuori di queste due materie, tutte le altre possono essere scelte e seguite a piacimento. Il numero obbligatorio di materie in un anno è otto, di meno di quante ne vengono studiate in un normale liceo scientifico.
La giornata si svolge nel seguente modo: alle 8.30 gli studenti si ritrovano nelle rispettive “Homeroom” (una sorta di “gruppo classe” che rimane uguale per tutto l’anno, ma dove i componenti seguono poi lezioni diverse) con il loro docente di riferimento. Qui viene recitata una breve preghiera e vengono comunicati gli avvisi della giornata.
Dopodiché, ciascuno studente si reca nelle aule delle varie materie, a seconda della sua tabella giornaliera. Nel corso della giornata ci sono sei spazi orari da cinquanta minuti ciascuno. Ogni materia viene affrontata nel corso di due spazi orari consecutivi (di conseguenza, ci sono tre materie al giorno). Dopo le prime due ore c’è un intervallo di venti minuti. Poi ancora due ore, poi il pranzo (cinquanta minuti) e per finire, le ultime due ore. Gli studenti si recano dunque nuovamente nella loro homeroom per gli avvisi conclusivi e alle 15.30 si va a casa.
Anche le lezioni sono organizzate in maniera differente: in ciascuno dei tre trimestri in cui è suddiviso l’anno vengono presentati due argomenti, ognuno dei quali è oggetto di una prova di verifica. Non esistono interrogazioni orali, mentre la lezione frontale, con l’insegnante che spiega e gli studenti che prendono appunti, è quasi assente: molti sono i momenti dedicati alle attività di gruppo o alle discussioni.
La domanda sorge d’obbligo: questo tipo di scuola è più facile o più difficile rispetto alla scuola italiana? I sei studenti del Tirinnanzi non stanno incontrando troppe difficoltà nello studio delle materie, nonostante alcuni di loro abbiano scelto discipline nuove come Diritto, Salute, o Linguaggio dei media. Particolarmente stimolante è invece il fatto che in classe si parli sempre inglese: se i primi momenti sono stati un po’ duri, adesso c’è già stato un discreto miglioramento e siamo sicuri che la padronanza della lingua sarà una delle conquiste più importanti che i ragazzi porteranno a casa.
Anche l’accoglienza delle famiglie è stata calorosa: Werribee, una piccola cittadina a mezz’ora di auto da Melbourne, è una delle zone dell’Australia dove è più massiccia la presenza di italiani, giunti per la maggior parte nei primi decenni del Novecento, per lavorare nelle numerose fattorie della zona. Numerosi studenti della MacKillop hanno origini italiane, anche se, giunti ormai alla terza generazione, questa lingua è stata per lo più dimenticata (si sta ora cercando di recuperarla inserendola nel proprio curriculum, visto che la scuola offre numerosi corsi). Forse anche per questo, ambientarsi non è stato per nulla difficile.
Infine, non si può non menzionare il fatto che, soprattutto la parte maschile della rappresentativa italiana, si è da subito appassionata al football australiano, un gioco che in questa terra costituisce quasi una religione. Complici i genitori ospitanti, sono stati immediatamente portati allo stadio, dove hanno avuto modo di conoscere un gioco che dalle nostre parti è totalmente sconosciuto.
Ma nessuno di loro ha rinnegato il calcio: anzi, dopo un rapido provino, tre dei quattro ragazzi legnanesi sono entrati a far parte della rappresentativa ufficiale della MacKillop, con la quale giocheranno per tutto il trimestre, sfidando settimanalmente le altre scuole della zona e uno dei nostri ragazzi è stato addirittura definito quale “miglior giocatore”.
Insomma, siamo ancora agli inizi ma si può già dire che questa avventura australiana stia andando nel migliore dei modi!