26 Mag I MENECMI DI PLAUTO: lo spettacolo a distanza del laboratorio di teatro della prima Liceo
Lo spettacolo “I MENECMI di Plauto” è stato cucito su misura per questa classe; esso non nasce da un’idea confezionata a priori e poi proposta ai ragazzi, ma è il frutto di un’intuizione generata dalla conformazione stessa del gruppo classe e sviluppata insieme a loro.
Partiamo da un aneddoto. Basta scorrere con il dito indice i nomi sul registro per rendersi conto che in questa classe ci sono tanti doppi. Due Matteo, due Alessandro, due Mattia, due Andrea, ma ci sono anche due Giordano, due Lazzarini e due Giraldin… due coppie di fratelli gemelli… così che non è raro che dicendo “Interrogo Matteo” si incappi nella domanda “Quale?” e nella certezza di aver terrorizzato almeno due alunni in una volta sola. Talvolta è stato più facile distinguere i due fratelli Giraldin, che le ragazze Sara e Martina, che la classe stessa ha decretato essere state gemelle separate alla nascita. Insomma, a una classe così non si poteva fare altro che proporre una commedia degli equivoci! Per questo una mattina, proprio durante l’appello, ho pensato che lo spettacolo giusto per questa classe potesse essere proprio “I Menecmi” di Plauto.
Uno spettacolo basato sullo scambio di identità tra due fratelli e in cui ogni personaggio trova il suo doppio nell’altro: la moglie si contrappone alla cortigiana, il servo diligente si contrappone al parassita.
Al di là dell’aneddoto, però, l’aspetto più interessante nel tema del doppio è la ricerca della propria identità. Il tema del doppio, che tanto ha affascinato in diverse declinazioni la letteratura, affonda le proprie radici e il proprio significato nella ricerca dell’identità, e va da sé che la domanda che riguarda più da vicino un adolescente è quella su chi è.
Il tema del doppio, affrontato in una chiave divertente, è un modo per guardarsi allo specchio e dire chi sono e chi non sono, avere davanti uno che è uguale, ma che è completamente diverso da me. Anche per questo più ragazzi si sono messi alla prova con uno stesso personaggio, attribuendo a una stessa Erozia o a uno stesso Menecmo mimiche facciali ed espressività di gesti diversissime tra loro.
Perché, alla fine, andando a fondo nel rapporto con i ragazzi, in un’interazione che passa anche attraverso il teatro e la messa in scena, appare chiaro che ognuno di essi ha una personalità unica e non c’è più ambiguità nel dire “Andrea chi?”, perché ciascuno di loro si sente guardato negli occhi.
Il teatro ha reso più preziose le relazioni con e tra i ragazzi che hanno sempre risposto con entusiasmo al laboratorio teatrale, mettendosi in gioco e proponendo idee, ma anche costruendo insieme le varie scene e trascrivendole, attraverso un lavoro che ha ampliato la loro comprensione del testo. Così i ragazzi hanno interagito con il genere teatrale e hanno attivamente partecipato alla stesura di un copione.
Questo spettacolo avrebbe dovuto andare in scena a febbraio, proprio durante quella che è diventata la prima settimana di sospensione didattica per emergenza sanitaria.
Per un po’ abbiamo tenuto viva l’attesa, poi, a un certo punto, abbiamo deciso di fare, senza aspettare più e i ragazzi di prima Liceo Scientifico si sono messi in gioco con sorprendente creatività, mettendo in scena un piccolo saggio esemplificativo dello spettacolo e montandolo in un video che ancora una volta ci restituisce la misura della loro intraprendenza.
prof.ssa Alice Serrao