04 Giu L’Aiace di Sofocle: i giudizi dei ragazzi sul laboratorio di teatro
Vogliamo raccontarvi, attraverso i commenti dei ragazzi, il significato del laboratorio teatrale che si è concluso con la rappresentazione dell’Aiace di Sofocle, che ha fatto scoprire ai ragazzi come un’opera tanto antica può ancora parlare al cuore dell’uomo.
Al termine della serata, diversi ragazzi hanno letto parte delle loro riflessioni sull’opera e sull’attività che li ha accompagnati durante quest’anno, mostrando così il valore del laboratorio teatrale in tutta la sua portata.
Sull’Aiace…
“Quest’opera mi ha fatto pensare ai tempi dell’antica Grecia, quando il teatro era considerato un momento di apprendimento sui valori eterni, ad esempio il destino, che cambia radicalmente la vita degli uomini.”
“Ho capito che l’animo umano, raccontato da Sofocle nel V secolo a.C., è come quello degli uomini del nostro tempo.”
“Anche ai giorni nostri, soprattutto tra i giovani, si ha paura del giudizio altrui, si ha paura di non essere accettati dal gruppo.”
“Aiace rappresenta tutti quelli che lavorano e si impegnano con grande lealtà, senza essere considerati. La sua rabbia nasce dalla percezione dell’ingiustizia in una società che, come la nostra, spesso non premia le persone meritevoli.”
“Ho capito fino a che punto una persona si possa spingere per la vergogna: mi ha aiutato a riflettere sull’importanza che noi spesso diamo al giudizio degli altri, che ci può costare cose molto importanti, come la vita nel caso di Aiace.”
“Non approvo la scelta di Aiace, in quanto ritengo che le voci e il pensiero degli altri non possano definire una persona.”
“Io penso che nessuno debba uniformarsi agli altri, bensì difendere le proprie idee e la propria personalità, perché ogni persona è unica ed è questa la sua ricchezza.”
“Il personaggio che preferisco è che ritengo più giusto è Odisseo, che, pur avendo l’occasione di approfittare di Aiace e ucciderlo prima che lo facesse lui, rifiuta e ne ha compassione.”
Sul laboratorio di teatro…
“Leggendo possiamo solo immaginare, mentre recitando siamo coinvolti in prima persona nei fatti: possiamo pensare di essere là, nell’accampamento greco, possiamo parlare con gli Atridi, Odisseo e gli altri eroi che abbiamo studiato a scuola o visto nei libri e nei film.”
“Per me il teatro è un modo di rappresentare, attraverso una storia, la propria idea.”
“Vedere fisicamente lo svolgimento dei fatti sulla scena mi ha aiutato a capire alcune cose che leggendo solo il libro erano poco chiare.”
“E’ stata un’occasione per metterci alla prova, abbandonare la timidezza e fare qualcosa di nuovo che magari non avremmo mai tentato, ossia recitare davanti a un pubblico.”
“Un vantaggio di questo laboratorio è far scoprire all’alunno un lato che nemmeno lui conosceva: per esempio, alcuni di noi che all’inizio erano un po’ spaventati ora non solo hanno un ruolo importante, ma si divertono anche.”
“Ho scoperto che rappresentare la realtà di qualcun altro ti permette di essere chi in realtà non sei: perciò ti consente di scoprire parti di te che nemmeno tu conosci fino a quel momento.”
“Ho imparato a dare un’interpretazione a ciò che leggevo, e questo mi ha fatto venire più voglia di essere partecipe nelle letture dei brani durante le consuete lezioni scolastiche.”
“Spesso mi è capitato, durante le prove, di cambiare delle parole: pensavo che tanto erano simili e quindi andavano bene. Poi, confrontandole con quelle di Sofocle, mi sono reso conto che queste ultime erano più belle e significative. In definitiva, mi sono accorto che basarsi completamente su quello che una persona più esperta ha scritto, senza modificare nulla, rende un lavoro più bello!”