
28 Mar La mostra sul centenario della rivoluzione russa spiegata dagli studenti del Liceo
Nell’ambito dell’Alternanza Scuola Lavoro siamo stati impegnati dall’11 al 18 marzo presso la Villa Jucker a Legnano nella mostra «Russia 1917. Il sogno infranto di “un mondo mai visto”».
La mostra è stata presentata in occasione del centenario della Rivoluzione d’Ottobre ed è stata l’occasione per riconsiderare l’origine di un avvenimento davvero epocale che ha scritto la storia del XX secolo.
Il nostro compito non era semplice: andava dall’allestimento dei pannelli, all’accoglienza, alla vendita dei libri e del catalogo, ma soprattutto consisteva nel ruolo di guide della mostra. Quest’ultimo è stato senz’altro il compito più difficile, poiché per i più timidi si ha sempre un po’ di timore da palcoscenico, e il numero elevato di visitatori raddoppiava questo timore.
Fondamentale è stato essere affiancati da alcuni docenti e professionisti, persone che con impegno e dedizione ci hanno aiutato ad esporre la mostra. In particolare rassicurante è stata, in fase di preparazione, la presenza di uno dei curatori della mostra, il prof. Adriano Dell’Asta, docente di Lingua e letteratura russa all’Università Cattolica, le cui parole hanno approfondito e aggiunto particolari ai pannelli da esporre.
E’ stata un’esperienza unica, in cui si è visto che i pannelli ‘parlavano’ attraverso persone che aiutavano a comprendere: non a caso, ogni parola che si leggeva e non si capiva, se ascoltata dalle labbra del professore, apriva davanti un mondo. Questo stage ci ha formato caratterialmente: anche se per alcuni di noi sembrava una vera e propria tortura, a causa della scarsa fiducia in se stessi e della comprensibile agitazione, abbiamo imparato ad esporre di fronte ad un pubblico abbastanza numeroso, imparando a mantenere la calma nei momenti in cui l’agitazione poteva prendere il sopravvento, soprattutto quando si esponeva davanti a coetanei.
Abbiamo potuto misurarci con persone di diverso genere: studenti, appassionati di storia e perfino profondi conoscitori dell’argomento.
È stato bellissimo vedere in atto un miglioramento delle qualità espositive che aumentava di giorno in giorno. Da questo punto di vista, è stata una vera e propria iniezione di fiducia.
Ma l’importanza di questa esperienza va valutata anche dal potenziamento della capacità di relazionarsi con gli altri, dalla gestione dello spazio e del tempo a disposizione: molte volte ci siamo trovati a dividerci tra noi le diverse parti della mostra, in modo tale da accorciarle, così che ognuno fosse subito disponibile per esporre la propria parte o ricominciare il giro, e sapesse regolarsi con la voce in modo tale da non disturbare un altro gruppo.
Abbiamo imparato inoltre a dover rispettare certi orari di lavoro: di solito per non tardare qualcuno di noi arrivava un po’ in anticipo.
È stata insomma un’esperienza lavorativa entusiasmante, certo con alcuni tempi morti, ma parafrasando Dante “perder tempo a chi più sa più spiace”: questi momenti venivano riempiti dal dott. Ivo Paiusco (presidente dell’Associazione De Gasperi e promotore della mostra) che, oltre a leggerci spezzoni di testi inerenti alla rivoluzione russa, ci ha anche proiettato la celeberrima corazzata Potëmkin di Ėjzenštejn, in modo tale da renderci più partecipi e consapevoli di quel determinato periodo storico.
L’alternanza scuola lavoro ci ha fatto così entrare in un vero ambito di lavoro, in cui si è capito quante cose e persone ci sono dietro all’allestimento di una mostra e come sia importante possedere competenze organizzative sia individuali che di gruppo. Un’esperienza da rifare!
Federico Rotondi, Lorenzo Almasio, Alessandro Colombo, Davide Borsani