QUANTE COSE IMPARATE… TRA IL TIGRI E L’EUFRATE!

QUANTE COSE IMPARATE… TRA IL TIGRI E L’EUFRATE!

L’uomo ha scrutato il cielo da sempre. Iniziando il nostro percorso di Storia, ce ne avevano già “parlato” i dipinti paleolitici che rivestono le grotte di Lascaux e ritraggono, fra bisonti e cavalli selvaggi, gruppi di astri e fasi lunari. Dunque, davvero in ogni epoca, il fascino misterioso della notte stellata ha portato gli uomini a interrogarsi sulle meraviglie dell’universo. 

Noi abbiamo conosciuto e studiato gli antichi popoli che hanno abitato la Mesopotamia; anch’essi, dai terrazzi più alti delle loro ziggurat, hanno scrutato il cielo con ogni mezzo a propria disposizione. Delle loro sorprendenti intuizioni noi godiamo ancor oggi, dopo 5000 anni.  Anche grazie a loro ora sappiamo che “è a partire dalle stelle che misuriamo le grandezza delle cose quotidiane”.

 

 

Con la maestra di Arte abbiamo  messo “le mani in pasta” d’argilla, per realizzare tavolette su cui scrivere i nostri nomi a caratteri cuneiformi.  

Ci siamo così immedesimati con coloro che per primi hanno sentito la necessità di mettere per iscritto ciò che meritava di essere trattenuto a lungo, e non solo per scopi di contabilità o di commercio. Ci siamo ricordati del poema di Gilgamesh, “il re-eroe di Uruk”, anche noi stiamo imparando a scrivere sempre meglio: i nostri testi raccontano le nostre esperienze e i nostri quaderni custodiranno a lungo il loro ricordo! 

Un gioco  all’aperto ci ha visti gareggiare nella costruzione di due grandi ziggurat, sulle rive dei due storici fiumi.

Ed eccoci qui, noi protagonisti di questa memorabile mattinata, ai piedi di una ziggurat con tanto di “giardini pensili”!