UNO SCORCIO DI MONGARDINO: LA CASCINA RAINERO

UNO SCORCIO DI MONGARDINO: LA CASCINA RAINERO

Settimana scorsa, le classi quinte sono state a Mongardino e hanno vissuto una giornata straordinaria a contatto con la terra, i panorami, i profumi e le attività della regione Piemonte, che stanno studiando sui libri di geografia.

Una volta ritornati a scuola, hanno scritto lesperienza vissuta per lasciare traccia della ricchezza che hanno incontrato e per condividerla un poanche con noi.  

Dopo aver presentato la regione Piemonte e studiato i suoi aspetti fisici e politici, le nostre insegnanti ci hanno proposto di andare a visitare la cascina Rainero, di proprietà di Stefano, un ex alunno della nostra scuola. 

Venerdì scorso, fresca giornata autunnale, siamo partiti in pullman per raggiungere la nostra meta: Mongardino. 

Durante il viaggio, grazie all’aiuto di Angela e alla nostra preparazione, abbiamo saputo riconoscere i principali aspetti naturali e artificiali del paesaggio.  

Arrivati a destinazione, Stefano ed Emanuela, la sua mamma, ci hanno accolti e accompagnati nella cantina. Lì, il sindaco del paese ci ha dato il benvenuto, ci ha presentato il piccolo borgo e ci ha invitati a ritornare in primavera. 

Dopo che Emanuela ha illustrato il programma della nostra giornata, Stefano ci ha spiegato come si produce il vino descrivendoci i diversi passaggi e gli strumenti utilizzati, dalla vite alle botti fino ad arrivare alle bottiglie. Dalle sue parole si percepiva la passione e l’impegno che mette nel lavoro quotidiano e il desiderio di proseguire quello che i suoi nonni avevano iniziato. 

Lasciata la cantina, con Emanuela ci siamo diretti verso un sentiero che conduceva ai campi coltivati di viti centenarie e giovani noccioli. Lungo il ciglio si vedevano diverse macchie di colore, ma il profumo del rosmarino  dominava sugli altri. Quei cespugli verde acceso derivavano da un piccolo rametto portato dalla Terra Santa ben quarant’anni fa e custodito con tanta cura dai nonni di Stefano. 

Dal punto più alto, si vedeva un panorama mozzafiato, abbiamo osservato le bellissime colline del Monferrato avvolte nella nebbia.  

Emanuela, con la stessa passione di Stefano, ha potato una pianta di vite raccontandoci ogni passaggio con cura. Poi, tutti a pranzo! 

Nel cortile della cascina, seduti sui teli scozzesi abbiamo mangiato, assaggiato il mosto dell’uva con pane nero, chiacchierato e scherzato. 

Eravamo pronti per affrontare le salite e le discese di quei dolci pendii. La sfida ci ha conquistati, su e giù per il versante ci ha stancati. C’era ancora qualcosa da conoscere: la pianta del nocciolo. Tante sono le attenzioni da rivolgerle: il terreno intorno è da muovere e fertilizzare e i rami da tagliare con sapienza.  

Siamo risaliti sul pullman e ritornati a Legnano. 

Gli alunni di V della primaria L’Arca