Il campione Gabriele Galli in DAD con la scuola primaria L’Arca

Il campione Gabriele Galli in DAD con la scuola primaria L’Arca

Gabriele Galli ha 23 anni, cappelli ricci ricci, un accenno di barba, tuta della nazionale ed un sorriso intenso. Sì presenta così questa mattina di primavera, davanti ai nostri ragazzi di quinta elementare della scuola primaria L’Arca, per raccontare la sua passione sportiva, pattinaggio su ghiaccio di velocità, sport olimpico, purtroppo poco conosciuto. In Italia ci sono solo due piste per praticarlo: tutte e due in Trentino Alto Adige. Gabriele sfreccia sulla pista di ghiaccio per 1000 o 1500 m, cercando di realizzare il miglior tempo possibile rispetto all’avversario.

A settembre 2019 si era traferito in Olanda, una delle “ patrie” del pattinaggio su ghiaccio in velocità, per incrementare la sua preparazione atletica e sportiva.

La maestra di educazione motoria, Eliana Bombana lo ha incontrato tanti anni fa, alla scuola primaria “Don Luigi Monza” e lo ha invitato a lezione in DAD, insieme ai nostri ragazzi di quinta elementare.

I ragazzi si sono trasformati in veri e propri giornalisti: hanno preparato domande per Gabriele, che ha risposto – senza titubare –  con grande lealtà e semplicità, testimoniando tutta la sua passione ed impegno.

Ecco le risposte dell’incontro con Gabriele – per gli amici “Gaghe”- alcune tratte dalle riflessioni dei nostri quintini.

Come ti è venuto in mente di fare questo sport?

“Da bambino praticavo due sport: il calcio e il pattinaggio. Da grande ho scelto di continuare con il pattinaggio ed ho abbondonato il calcio, cosa che la maggior parte dei ragazzi non avrebbe scelto, perché il calcio dà popolarità e, SE DIVENTI UN CAMPIONE, ti permette di guadagnare molti soldi.

Io invece ho scelto lo sport che amavo veramente e sono riuscito ad ottenere risultati importanti.”

“All’inizio non è stato amore a prima vista con il pattinaggio. Ma quando ho visto in allenamento i ragazzi che sfrecciavano, ho provato ad imitarli, sono stati fonte di ispirazione e di sfida per me. Così mi sono lanciato…”

Com’é stare sul podio?

Mi piace la vittoria per quello che posso dare agli altri. È donare alla mia famiglia e a tutti gli amici una soddisfazione. Questa cosa mi riempie di felicità e di orgoglio. È bello sapere che tutti sono fieri di ciò che ho fatto.

Il secondo posto ti fa dire che hai ancora da lavorare, e continuare a lavorare bene. Se arrivi primo pensi che “non c’è nessuno meglio di te”: il rischio, a volte, è quello di fermarsi.

Quali sono stati i tuoi successi?

“Dapprima ho raggiunto grandi risultati da Junior – come il 2° e 3° posto ai mondiali a rotelle in Cina –  e poi su ghiaccio sono arrivato 2° in coppa del mondo. Sono tornato in Italia per festeggiare la grande vittoria con la mia famiglia e i miei amici: che grande soddisfazione! Nella vita bisogna fare di tutto per realizzare i propri sogni, anche facendo molti sacrifici, non dimenticando mai lonestà.

Qual è il tuo rapporto con gli altri giocatori o avversari?

Tutti partiamo con i “vicini “ di casa, e poi si arriva a livelli alti. Sono rimasto molto affascinato dalle diverse nazionalità. Tutti hanno lasciato qualcosa di importante per me, nella loro diversità.

“Appena arrivato in una squadra non sapevo interagire subito con gli altri compagni, perchè non parlavano la mia stessa lingua. I miei amici non avevano i miei stessi interessi, ma a me piacevano lo stesso. Se hai un amico con i tuoi stessi gusti, prima o poi non sai più cosa dire- afferma Gaghe- invece chi è diverso ha sempre cose interessanti da raccontarti.”

Com’ è per te viaggiare? È faticoso?

La lontananza è dura, io desidererei – prima o poi- costruire una famiglia.  La lontananza con le persone care è una prova per te stesso. Quando ho iniziato a viaggiare tantissimo, ho perso la quotidianità con la famiglia, fare colazione con mamma e papà, coi fratelli, ma in questo ostacolo ho riconosciuto le persone che veramente valevano di più nella mia vita. Te ne accorgi perchè capisci che ti mancano: ti manca la famiglia e le piccole cose con loro. Ad esempio ho nostalgia di passeggiare con la morosa, chiacchierare con la mamma. Con la nostalgia e la lontananza capisco quando queste cose piccole e quotidiane mi siano care: così ne percepisco il valore.

Gabriele ha raccontato che per il suo sport viaggia molto all’ estero ed è costretto a vivere lontano dai suoi amici e dalla sua famiglia.

Questa intervista ci ha fatto capire che come nello sport bisogna impegnarsi molto e fare tanti sacrifici per raggiungere un traguardo, anche nella vita, nel nostro caso a scuola per prendere un 10 e lode bisogna studiare tantissimo.

GABRIELE GALLI ha poi salutato tutti così:

Cari ragazzi, se riuscite ad avere risultati a scuola e nello sport: avete fatto centro. Lo sport aiuta tanto a raggiungere i propri obiettivi: il sacrificio fa parte del cammino. Non potete pensare di non fare fatica: nella vita e nello sport!

GRAZIE GABRIELE, TORNA PRESTO A TROVARCI!

Sappiamo che uno dei tuoi obiettivi sono le olimpiadi di Tokio del 2022: faremo tutti il tifo per te! FORZA GAGHE!

ELIANA, le maestre e i ragazzi di quinta.