Come sarà il dodicesimo musical? Un’intervista per scoprirlo.

Come sarà il dodicesimo musical? Un’intervista per scoprirlo.


Anche quest’anno le classi terze delle scuole “S.M. Kolbe” e “Sant’Ambrogio” realizzeranno il musical. Il risultato si vedrà quando verrà presentato al pubblico, ma alcuni ragazzi di seconda hanno voluto sapere come sono gli inizi di questa avventura.

 

durante-lintervistaNoi di seconda sappiamo che l’anno prossimo ci aspetterà il musical, o meglio: siamo noi che lo aspettiamo. Eccome, se lo aspettiamo!
La curiosità ci ha spinto a incontrare, intanto, alcuni compagni di terza coinvolti in quello di quest’anno, per conoscere il loro punto di vista.
Quando siamo passati nelle classi a cercare volontari, si sono alzate molte mani e i prof ci hanno dovuto aiutare a scegliere: anche questo è indice di un buon inizio!

Così una decina di ‘terzini’ si sono presentati all’appuntamento in biblioteca per l’intervista, puntuali e gasati.

 

Cosa sapete di questo musical?

(Si guardano negli occhi. Non si aspettavano questo esordio. Devono recuperare le idee che, poco alla volta, vengono in mente)
– Io conosco la trama, so che la storia è ambientata negli anni Trenta negli Stati Uniti, in Alabama.
– Della storia non so molto ancora…
(Ora sono lanciati, parlano due o tre per volta)
– So che nella lettura incontreremo la tematica del razzismo e mi piace!
– Sappiamo i ruoli assegnati.
– Sappiamo due canzoni,“E’ un negrofilo” e “BooRadleyBoo”, che sono anche due balli.
– Io so che lo faremo nel mese di marzo, al teatro Tirinnanzi di Legnano.
(Questa è un’info preziosa, di cui prendere nota, cari lettori!)

 

Come procede il cantiere? Chi ne è il capo?

(Riguardo la seconda domanda i ragazzi passano in rassegna vari nomi, finché raggiungono un accordo e rispondono con certezza, facendosi eco)
– La regista è la prof La Rocca!
(la parola ‘cantiere’ li rende un attimo perplessi, poi afferrano il concetto e riprendono)
– Il cantiere? Sta andando bene! Ci stiamo impegnando molto perché abbiamo poco tempo per le prove…
– … meno di due ore la settimana, il giovedì pomeriggio…
– …e non tutti, ma solo i convocati.
(Giustamente interpretano ‘cantiere’ in senso ampio, e proseguono)
– A me sembra che la vita di classe sia migliorata in tutti gli aspetti.
– Sì, in terza siamo più maturi…
(segue una pausa al discorso, per commentare ironicamente questa importante affermazione: l’hanno sparata grossa! Però ne sono convinti, infatti insistono)
– Siamo anche più uniti e le prove del musical contribuiscono a questo.

 

Che ruolo avete nel musical?

– Io sono la vittima di un’ aggressione. Compaio nella parte del tribunale.
(Orgogliosissima)
– Io sono un reverendo!
(Composto, come un vero reverendo)
– Non so quale sarà il mio ruolo, io ballo.
– Lo stesso vale anche per me, perché canto nel coro.

 

Come vi state preparando?

(Sulla loro parte rispondono con grande disinvoltura: questa la sanno dire bene)
– Per la preparazione noi cantanti dobbiamo ascoltare a casa le canzoni che ci ha insegnato il prof. Tassi, così che le impariamo bene.
– Io sono una solista e mi devo fermare a parte per provare.
– Io ballo con la maestra di ballo, Jacqueline; ma vorrei tanto fare acrobatica con il prof. Colombo: sto aspettando la sua risposta, speriamo mi dica di sì!
– Io ho scelto recitazione, ma quando in palestra ho provato acrobatica, ho subito cambiato idea: piacerebbe farla anche a me!

 

Da chi è guidata la recitazione?
– Sono in tre: la prof. Patrizia La Rocca, la maestra di teatro Emanuela Visentini e l’insegnante di teatro di Parabiago, Chiara Pellegatta.

 

Come prevedete che risulterà il vostro musical?

(Si entusiasmano, quasi si atteggiano a offesi per la domanda)
– Beneeee!!!
– Bello, sì!
(Ne sono tutti convinti, e lo motivano)
– Bello, perché ci stiamo mettendo molto impegno.
– Uscirà bene, perché gli insegnanti hanno preparato un lavoro di qualità.

 

I professori stanno dando tanto, e voi?

(Imbarazzo, risolini)
– Sì… no… be’, abbastanza…
(Poi provano a giustificarsi)
– Dopo sei ore di scuola alcune volte è difficile impegnarsi.
– Lo prendiamo più come uno svago…
(Noi intervistatori pensiamo che non abbiano tutti i torti)

 

 Come pensate sarà stare su un vero palcoscenico?

(Rispondono agitandosi tutti come anguille, qualcuno si alza dalla sedia, le braccia in alto)
– Ansiogeno!!!
– Io ho già provato, perché faccio ogni anno il saggio di danza, ma ogni volta è … è … è … elettrizzante!
– Ci metterà alla prova …
– Il palco mette tensione:saremo nervosi!
– Sarà imbarazzante, (sottovoce) specialmente se sbaglierò i passi del ballo, se non me li ricorderò più ..

 

Noi abbiamo terminato le domande che avevamo preparato, perciò loro devono tornare in classe. Li ringraziamo di aver risposto; hanno perfino confessato le loro paure segrete, ma ci sono sembrati ‘sul pezzo’ e felici di fare il musical.
Impossibile non desiderare di esser già fra di loro!

 

Daniele, Giorgio, Leonardo, Marco e Matteo della 2^C