
01 Nov Come sarà il dodicesimo musical? Un’intervista per scoprirlo.
Anche quest’anno le classi terze delle scuole “S.M. Kolbe” e “Sant’Ambrogio” realizzeranno il musical. Il risultato si vedrà quando verrà presentato al pubblico, ma alcuni ragazzi di seconda hanno voluto sapere come sono gli inizi di questa avventura.
Noi di seconda sappiamo che l’anno prossimo ci aspetterà il musical, o meglio: siamo noi che lo aspettiamo. Eccome, se lo aspettiamo!
La curiosità ci ha spinto a incontrare, intanto, alcuni compagni di terza coinvolti in quello di quest’anno, per conoscere il loro punto di vista.
Quando siamo passati nelle classi a cercare volontari, si sono alzate molte mani e i prof ci hanno dovuto aiutare a scegliere: anche questo è indice di un buon inizio!
Così una decina di ‘terzini’ si sono presentati all’appuntamento in biblioteca per l’intervista, puntuali e gasati.
Cosa sapete di questo musical?
(Si guardano negli occhi. Non si aspettavano questo esordio. Devono recuperare le idee che, poco alla volta, vengono in mente)
– Io conosco la trama, so che la storia è ambientata negli anni Trenta negli Stati Uniti, in Alabama.
– Della storia non so molto ancora…
(Ora sono lanciati, parlano due o tre per volta)
– So che nella lettura incontreremo la tematica del razzismo e mi piace!
– Sappiamo i ruoli assegnati.
– Sappiamo due canzoni,“E’ un negrofilo” e “BooRadleyBoo”, che sono anche due balli.
– Io so che lo faremo nel mese di marzo, al teatro Tirinnanzi di Legnano.
(Questa è un’info preziosa, di cui prendere nota, cari lettori!)
Come procede il cantiere? Chi ne è il capo?
(Riguardo la seconda domanda i ragazzi passano in rassegna vari nomi, finché raggiungono un accordo e rispondono con certezza, facendosi eco)
– La regista è la prof La Rocca!
(la parola ‘cantiere’ li rende un attimo perplessi, poi afferrano il concetto e riprendono)
– Il cantiere? Sta andando bene! Ci stiamo impegnando molto perché abbiamo poco tempo per le prove…
– … meno di due ore la settimana, il giovedì pomeriggio…
– …e non tutti, ma solo i convocati.
(Giustamente interpretano ‘cantiere’ in senso ampio, e proseguono)
– A me sembra che la vita di classe sia migliorata in tutti gli aspetti.
– Sì, in terza siamo più maturi…
(segue una pausa al discorso, per commentare ironicamente questa importante affermazione: l’hanno sparata grossa! Però ne sono convinti, infatti insistono)
– Siamo anche più uniti e le prove del musical contribuiscono a questo.
Che ruolo avete nel musical?
– Io sono la vittima di un’ aggressione. Compaio nella parte del tribunale.
(Orgogliosissima)
– Io sono un reverendo!
(Composto, come un vero reverendo)
– Non so quale sarà il mio ruolo, io ballo.
– Lo stesso vale anche per me, perché canto nel coro.
Come vi state preparando?
(Sulla loro parte rispondono con grande disinvoltura: questa la sanno dire bene)
– Per la preparazione noi cantanti dobbiamo ascoltare a casa le canzoni che ci ha insegnato il prof. Tassi, così che le impariamo bene.
– Io sono una solista e mi devo fermare a parte per provare.
– Io ballo con la maestra di ballo, Jacqueline; ma vorrei tanto fare acrobatica con il prof. Colombo: sto aspettando la sua risposta, speriamo mi dica di sì!
– Io ho scelto recitazione, ma quando in palestra ho provato acrobatica, ho subito cambiato idea: piacerebbe farla anche a me!
Da chi è guidata la recitazione?
– Sono in tre: la prof. Patrizia La Rocca, la maestra di teatro Emanuela Visentini e l’insegnante di teatro di Parabiago, Chiara Pellegatta.
Come prevedete che risulterà il vostro musical?
(Si entusiasmano, quasi si atteggiano a offesi per la domanda)
– Beneeee!!!
– Bello, sì!
(Ne sono tutti convinti, e lo motivano)
– Bello, perché ci stiamo mettendo molto impegno.
– Uscirà bene, perché gli insegnanti hanno preparato un lavoro di qualità.
I professori stanno dando tanto, e voi?
(Imbarazzo, risolini)
– Sì… no… be’, abbastanza…
(Poi provano a giustificarsi)
– Dopo sei ore di scuola alcune volte è difficile impegnarsi.
– Lo prendiamo più come uno svago…
(Noi intervistatori pensiamo che non abbiano tutti i torti)
Come pensate sarà stare su un vero palcoscenico?
(Rispondono agitandosi tutti come anguille, qualcuno si alza dalla sedia, le braccia in alto)
– Ansiogeno!!!
– Io ho già provato, perché faccio ogni anno il saggio di danza, ma ogni volta è … è … è … elettrizzante!
– Ci metterà alla prova …
– Il palco mette tensione:saremo nervosi!
– Sarà imbarazzante, (sottovoce) specialmente se sbaglierò i passi del ballo, se non me li ricorderò più ..
Noi abbiamo terminato le domande che avevamo preparato, perciò loro devono tornare in classe. Li ringraziamo di aver risposto; hanno perfino confessato le loro paure segrete, ma ci sono sembrati ‘sul pezzo’ e felici di fare il musical.
Impossibile non desiderare di esser già fra di loro!
Daniele, Giorgio, Leonardo, Marco e Matteo della 2^C