Io chatto, tu posti, noi siamo

Io chatto, tu posti, noi siamo

I ragazzi di seconda media hanno condotto una piccola inchiesta fra gli allievi della scuola sull’utilizzo di internet: un’indagine sul campo che ha rivelato particolari interessanti…

facebook#cicircondano #ciinseguono #liinseguiamo #cidivertono #cistressano. Stiamo parlando di WhatsApp, ormai indispensabile. Instagram, il più trendy di tutti. Facebook, che prima o poi ci arrivo. Twitter, il “vorrei ma non posso” dei ragazzi che non sono ancora adulti…

Demonizzati dai grandi, desiderati dai più piccoli, i social network fanno parte della nostra vita. Gli amici, la famiglia, la scuola, i compiti… tutto ormai passa attraverso, dentro, sopra i social. Onnipresenti.

Una piccola indagine svolta nelle nostre aule (dieci ragazzi di seconda, dieci di terza media e dieci del biennio del liceo)  sul rapporto fra studenti e il web sembra dimostrare che la fascia di età compresa fra i 12 e 15 anni, mediamente dedica all’uso dei social lo stesso numero di ore, e in alcuni casi addirittura di più, che viene riservato alle altre attività del tempo libero.

Ma che ci trovano i ragazzi su questi social?! FOTO!! (vedi grafici)

I ragazzi di seconda non postano foto con la famiglia (non hanno mica quattro anni!!), ma principalmente foto di sé stessi o con gli amici, i classici selfie. Come se volessero dire: “Ehi  ragazzi, ci sono anch’ io nel mondo!”. Invece, crescendo, aumentano le foto dei luoghi visitati: “Ehi ragazzi, guardate ORMAI cosa posso fare! Sono con i miei amici al concerto di …. MITICO!”  Lui o il concerto?twitter

E CHI trovano i ragazzi suoi social? I dati raccolti sembrano suggerire che siano meno sprovveduti di quanto gli adulti pensino. I ragazzi di seconda, infatti, dicono di non seguire nessun estraneo, i ragazzi di terza e del biennio, pochissimi; mentre  le persone conosciute, gli amici, sono molti. Curioso il fatto che ragazzi di terza media abbiano una cerchia di amici di circa 750 persone ciascuno e quelli del biennio addirittura 2000; probabilmente questo numero si raggiunge con la catena degli amici degli amici degli amici… Infine, le persone famose seguite diminuiscono con l’età: i ragazzi di seconda e di terza ne seguono di più. L’impressione è che le star rappresentino in qualche modo i loro sogni, il loro modo di proiettarsi nel mondo, mentre i ragazzi del biennio, che probabilmente frequentano più persone e hanno più esperienze, ne seguono meno della metà. E’ un po’ come se volessero farci sapere che “Non abbiamo più bisogno degli idoli, siamo grandi!”.whatsapp

A chi si chiedesse quale sia l’obiettivo dei nostri ragazzi si potrebbe dare questa risposta: aumentare il numero di followers significa, più o meno coscientemente, poter dire: “Più followers ho = più piaccio alle persone, più sono simpatico, di conseguenza più piaccio a me stesso!”

Prendiamo ora in considerazione la seguente domanda dal nostro questionario: “Ti sentiresti escluso se non fossi sui social?”. Molti hanno risposto di no. A un’altra, “Con i tuoi amici  parli più dal vero o sui social?”, la  maggior parte  ha risposto “Dal vero”. Cosa significa? Forse è meglio essere diffidenti verso queste risposte. Infatti, durante l’inchiesta, gli intervistati hanno chiesto chi avrebbe letto il questionario: quindi forse hanno adeguato la loro risposta alle presunte aspettative di qualche adulto. E’ anche possibile parlare di più dal vero probabilmente sia un desiderio più che un dato di fatto, e che in realtà con i propri amici si parli più frequentemente sui social.

Altra questione interessante: i social servono anche per fare i compiti? I dati raccolti dicono di sì, che servono anche a questo: a recuperare una spiegazione non capita, le pagine giuste del compito, a passare il compito stesso. Nonostante questi aspetti positivi, la nostra esperienza ci dice però che i social network rappresentano anche uno strumento di confusione e distrazione. Alcuni fra noi si sentono più sicuri a chiamare al telefono i compagni piuttosto che scrivere in gruppi (dove, per altro, spesso si parla di tutto tranne che di compiti…).instagram

In ultimo, anche se alcuni l’hanno reputata una domanda un po’ indiscreta (tanti i Boh! incassati), abbiamo chiesto agli intervistati l’episodio più curioso capitato loro nell’uso dei social: riportiamo i più simpatici: “Mi sono innamorata”, “Ho parlato con una ragazza spagnola in inglese, di un nostro interesse comune”  (un arricchimento affettivo e culturale, indubbiamente…), “Ho scoperto che una persona che ho conosciuto  su instagram abitava nel mio stesso palazzo”“Ho scoperto che i miei nonni avevano facebook e instagram”… Come dire? Oltre a essere una finestra aperta sul mondo virtuale, scopriamo che i social permettono di scoprire persone molto vicine: possono essere una finestra  virtuale che si apre sul mondo reale!

Insomma, i social crescono con noi e noi con loro, difficile starne fuori. Sono qualcosa da accostare senza troppi pregiudizi, perché in fondo vi replichiamo le stesse dinamiche di rapporto del mondo reale e le nostre decisioni. E  sappiamo che chiedono tanto, in termini di tempo ed esposizione, per ciò che danno: sono un grande divertimento, forse troppe volte un po’ superficiale…

 

Beatrice, Christian, Costanza, Filippo, Francesca, Luca, Nicolò

con la collaborazione del prof. Luigi Mascheroni