
09 Feb Pause d’orchestra alla scuola Kolbe
Se avete l’occasione di passare a scuola il martedì pomeriggio, non fatevi scappare l’occasione di passeggiare per il corridoio (di sinistra) del primo piano. Passate oltre le macchinette del caffè e delle merendine che vi tenteranno come le Sirene cercarono di sviare Ulisse, ignorate anche gli studenti che più o meno intensamente staranno studiando nell’aula del doposcuola e che indubbiamente alzeranno il loro sguardo interrogativo verso di voi, e continuate a seguire non i vostri occhi, ma le vostre orecchie.
Già, le orecchie, perché il martedì pomeriggio ormai da qualche anno il corridoio della Kolbe si riempie di musica.
Ma come è nata l’idea di proporre agli studenti della scuola media l’attività dell’ensemble? A rispondere è il prof. Girardi: “Quando ho saputo che Vivaldi aveva scritto la maggior parte dei suoi concerti per persone che erano negli ospedali e negli orfanotrofi, e che questi concerti erano fatti per ottenere soldi per sostenere quelle opere, mi sono anche accorto che era musica eseguibile per un livello medio di preparazione musicale. Era, infatti, musica scritta e pensata per bambini o ragazzini che non potevano provenire da chissà quale “elevato” ambiente culturale. Ne ho tratto il fatto che è possibile per tutti sviluppare capacità e arrivare a esprimere bellezza. Vi sono molti ragazzi (anche decisamente talentuosi) che per vari motivi, pur avendo le capacità e il desiderio, non avrebbero la possibilità di fare un percorso accademico di studi musicali. Partecipando a realtà come quelle dell’ensemble hanno la possibilità di esprimere un talento che altrimenti rimarrebbe nascosto, represso, sconosciuto; di per sé, acquisendo un livello minimo di capacità di andare a tempo e di lettura delle note, sia arriva a godere di una bellezza – resa possibile e allo stesso tempo amplificata dall’essere insieme. E dunque, come gli orfanotrofi al tempo di Vivaldi, oggi la scuola (in particolare la media) è un ambito in cui la musica può avere una funzione di recupero di personalità che altrimenti sarebbero a rischio di dispersione.”
D’altra parte già nel 1530, Martin Lutero scriveva: “E’ assolutamente necessario conservare la musica nella scuola…Bisogna abituare i giovani a quest’arte perché rende gli uomini buoni, delicati e pronti a tutto”.
E chissà che, seguendo le vostre orecchie, non vi capiti ciò che si augurava Montale alla fine di Corno inglese:
(…)
il vento che nasce e muore
nell’ora che lenta s’annera
suonasse te pure stasera
scordato strumento,
cuore.
Il poeta si rivolgeva al vento alla sera, ma può darsi che anche alcune chitarre durante un pomeriggio bastino…