Una scuola per crescere: i ragazzi raccontano…

Una scuola per crescere: i ragazzi raccontano…

Gli anni della scuola media sono importanti perché in essi si assiste al passaggio dall’età dell’infanzia a quella della giovinezza. Nei ragazzi prorompe la domanda di significato e il desiderio di essere protagonisti della propria crescita. La nostra scuola risponde a queste esigenze con una proposta, anche scolastica, coinvolgente e significativa attraverso la presenza di adulti autorevoli, motivati e capaci di trasmettere la passione per la conoscenza.

Dal Piano dell’Offerta Formativa della scuola S.M. Kolbe, punto 3 – “LA PROPOSTA DIDATTICA”

E’ entusiasmante veder crescere i nostri ragazzi, ammirarne la risposta seria e profonda alle proposte che vengono fatte. Così il “POF”, sigla buffa e un poco burocratica, si anima ogni giorno davanti ai nostri occhi. Vi regaliamo alcuni brevi, ma significativi, contributi degli allievi di terza.

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Ancora su Padre Alberto: un vero incontro  non si esaurisce mai.  

(Benedetta 3^ A)

 

Venerdì 24 ottobre le classi terze hanno incontrato per la seconda volta Padre Alberto, direttore del PIME. Questa volta però il missionario ha raccontato le sue esperienze di quando era adolescente, delle difficoltà che aveva incontrato e delle sue decisioni.

Si è soffermato in particolare su un punto della sua vita da ragazzo, forse uno dei più faticosi, un momento cioè in cui non riconosceva più se stesso. Fu proprio in quel momento che capì che l’essere sempre insieme porta in realtà a essere soli, ma capì nello stesso tempo che bisogna chiedere aiuto nel momento del bisogno, infatti proprio capendo che la vita é fatta di “incontri, legami, speranze condivise”, padre Alberto ritrovò se stesso e il suo rapporto con Gesù.

La vita testimoniata da padre Alberto, un cammino in compagnia di una amicizia appassionante, é dunque una possibilità che dopo questa mattinata é apparsa meno astratta e forse anche più affascinante per i ragazzi di terza.

 

 

 

 

Musical: di nuovo al lavoro!

(Martina 3^ C)foto 2

 

Interpretare un musical, per me,  significa dare il meglio di se stessi e intraprendere una nuova esperienza.

È un’emozione unica che può succedere solo una volta nella vita, perché raramente qualcuno mi proporrà nuovamente una grande opportunità come questa.

Ogni studente, durante le prove, si impegna con diligenza nel  ruolo assegnatogli affinché il risultato sia un successo.

Spero che parteciperete numerosi alla presentazione del nostro musical affinché vi rendiate conto di tutto l’impegno che abbiamo messo per far sì che questo musical sia speciale per tutti voi!

 (NdR: il link si riferisce al Musical “Chat!” messo in scena nell’anno scolastico 2013-14)